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di Elio Pecora
a cura di Pino Strabioli
con Pino Strabioli e Alberto Melone
alla fisarmonica Marcello Fiorini
musiche Marcello Fiorini
disegni Elisabetta Chitarrini
foto di scena Samanta Sollima

Sinossi

Pino Strabioli racconta, in un modo, frammentato e comico, fra pettegolezzo e celebrazione, le case, il vestiario, i modi insoliti di Wilcock, le sue spietatezze, le sue tenerezze, l’amore patito ed esaltato per i ragazzi, fino alla morte e al funerale degni dei suoi più estranianti racconti. Ma soprattutto traveste il tutto con un immaginario e un fantastico che vengono dall’opera di W. e che mettono in rilievo, anche nei momenti più tragici, un continuo sberleffo del mondo e dell’umano.
Un’altra voce, quella di Alberto Melone, si mescola e si alterna reinventando, anche travisando, le vicende di tante creature chiuse fra genio e imbecillità, fra maschera e verità, che sono al centro del teatro, della poesia, della narrativa di Wilcock. Altra protagonista dello spettacolo la musica composta ed eseguita alla fisarmonica da Marcello Fiorini.
Pino Strabioli, dopo “Concerto per Sandro Penna”, torna ad occuparsi di poesia e lo fa ancora con la complicità di Elio Pecora che ha scritto per lui questo omaggio al poeta, scrittore argentino Joan Rodolfo Wilcock che ha vissuto in Italia gran parte della sua esistenza.